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Vedova Emilio

Vedova Emilio

Inizia a disegnare e dipingere alla metà degli anni '30 soggetti d'architettura barocca già significativi di un tipico senso di spazialità dilatata: accosta la lezione espressionista. Espone al III Premio Bergamo nel 1942. Entra in contatto con 'Corrente': la sua mostra di disegni alla galleria della Spiga nel '43 è chiusa dalla polizia segreta fascista. Partecipa alla resistenza. Nei lavori del '45 è già accentuato il dinamismo del segno. A Milano nel 1946 redige con Morlotti e firma il Manifesto del realismo Oltre Guernica. Partecipa alla 'Nuova Secessione artistica Italiana' poi 'Fronte...

Inizia a disegnare e dipingere alla metà degli anni '30 soggetti d'architettura barocca già significativi di un tipico senso di spazialità dilatata: accosta la lezione espressionista. Espone al III Premio Bergamo nel 1942. Entra in contatto con 'Corrente': la sua mostra di disegni alla galleria della Spiga nel '43 è chiusa dalla polizia segreta fascista. Partecipa alla resistenza. Nei lavori del '45 è già accentuato il dinamismo del segno. A Milano nel 1946 redige con Morlotti e firma il Manifesto del realismo Oltre Guernica. Partecipa alla 'Nuova Secessione artistica Italiana' poi 'Fronte nuovo delle arti'. Lavora a Venezia in uno studio assegnatogli dalla Fondazione Bevilacqua La Masa. Espone presto a livello internazionale: nel 1948 col 'Fronte Nuovo' presentato da G.Marchiori alla Biennale di Venezia e alla 'Alleanza della cultura' a Bologna; alla XXV Biennale, premiato, nel 1950; nel 1951 alla Viviano Gallery di New York e alla Biennale di San Paolo del Brasile, premiato; nel 1952 alla XXVI Biennale con gli 'Otto' di Lionello Venturi (ma ritira in seguito la propria adesione al gruppo). Nel 1954 partecipa premiato alla seconda Biennale di San Paolo del Brasile. Lavora in ambito informale con intensa e corposa gestualità, in una caratteristica riduzione cromatica ai bianchi e ai neri con inserimento di rossi, per ampi tratti di pennellessa dapprima secondo una griglia compositiva ortogonale, quindi liberando il gesto a tutto campo su tele e supporti lignei sagomati variamente assemblati, con l'inserimento di corde e altri materiali, in aggressivi assiemi di forte suggestione. Realizza i cicli della 'Natura' e della 'Protesta'. e Nel 1955 espone a Dokumenta I di Kassel (successivamente nel 1959, 1964 quando presenta il ciclo 'Absurdes Berliner Tagebuch' e 1982 quando espone 'Compresenze'); nel 1956 alla Biennale di Venezia dove nel 1960 vince il gran premio per la pittura e ritorna alle edizioni del 1962, 1978, 1982, 1986, 1990, 1993, 1995, 1997 (insignito del 'Leone d'oro'). Realizza il primo 'Scontro di situazioni' nel 1957 (esporrà il ciclo a Palazzo Grassi nel 1959); vince il Premio Lissone 1958. Realizza le scene per 'Intolleranza 60' di Luigi Nono che gli dedica il suo primo pezzo di musica elettronica. Dai primi anni '60 lavora ai 'Plurimi', composizioni polimateriche ampiamente articolate nello spazio, presentati da G.C. Argan alla galleria Marlborough di Roma. Dal 1965 insegna alla Sommerakademie di Salisburgo. Nel 1967 esegue le lastre in vetro 'Spazio-plurimo-luce'. È vicino al movimento studentesco e si prodiga per salvare dall'abbattimento i 'Magazzini del sale' alle 'Zattere' di Venezia. Dal 1975 insegna all'Accademia di Venezia. Dal 1977 al 1980 lavora alle 'Lacerazioni' e ai 'Frammenti'. Nel 1983 collabora al 'Prometeo' di Luigi Nono. Nel 1985 realizza i 'Dischi' o 'Cerchi' dipinti sulle due facce e articolati a cerniera, quindi il ciclo di assemblaggi polimaterici 'Per uno spazio'. Nel 1993 è Premio Feltrinelli per la pittura. Foltissimo il curriculum delle personali in gallerie private europee e delle rassegne di gruppo: di rilievo la sua partecipazione ad 'Arte italiana::presenze 1900-1945' a Palazzo Grassi nel 1989. Tra le personali presso famose istituzioni si citano quelle alla Civica galleria d'arte moderna di Verona nel 1961, Kunsthalle di Baden Baden e Kunstpavillon di Söest nel 1964, Kunstlerhaus di Salisburgo nel 1965; Residenz di Salisburgo, Palazzo Diamanti di Ferrara e Galleria Nazionale d'arte moderna di Roma nel 1968; Schloß Mirabel di Salisburgo nel 1969, Tour Fromage e Teatro Romano di Aosta nel 1975, Musei civici di Pavia nel 1976; The Art Gallery of Western Australia e National Gallery di Brisbane e Adelaide nel 1979; Museo Carrillo Gill a Città del Messico, Galerie in Taxispalais di Innsbruck nel 1979-80; Künstlerhaus-Palais Thurn und Taxis di Bregenz, Museum für moderne Kunst di Vienna nel 1980; Städtisches Museum Schloß Morsbroich di Leverkusen e Galleria Nazionale d'arte moderna di San Marino nel 1981; Kunstverein di Braunschweig nel 1981-82; Stedeljik van Abbe Museum di Eindhoven, Galleria civica d'arte moderna di Bologna nel 1982, Museo Correr di Venezia nel 1984, Bayerische Staatsgemälde Sammlungen e Staatsgalerie Moderner Kunst di Monaco, Städtisches Museum Schloß di Leverkusen, Galerie Palais Residenz di Salisburgo nel 1986, Museum Wiener Sezession nel 1986-87; Expo Galerie di Amburgo nel 1987; Salzburger Künstlerhaus nel 1988; Staatliche Galerie Moderner Kunst di Monaco e Graphische Sammlung Albertina di Vienna nel 1989; Frankfurter Kunstverein e Ludwigsburger Kunstverein, Museum Albertina e Istituto italiano di cultura di Vienna, Neuer Berliner Kunstverein, Museum Stzuki di Lodz, Museo Nazionale San Vitale di Ravenna nel 1990; Padiglione d'arte contemporanea a Milano nel 1991 (espone 'Continuum'), Museo d'arte moderna di Lugano nel 1993; Galleria civica d'arte contemporanea di Trento nel 1995, Castello di Rivoli nel 1998-99. Bibliografia: G.Celant, Vedova 1935-1984, catalogo mostra di Venezia, Milano 1984; M.Garberi, L.Matino, Vedova… Continuum…, catalogo mostra di Milano 1991; I.Gianelli, Vedova, catalogo mostra di Rivoli, Milano 1998.

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